di F.F.
La donna ha talento, e non glielo si può negare. Ha talento nel vincere, ma soprattutto nel perdere: pochi al suo posto sarebbero riusciti a giustificare un’uscita illeggibile con un’altra peggiore della precedente: “La mia frase non voleva essere discriminatoria”, infatti, è un’affermazione talmente ridicola che non riesce nemmeno ad essere discriminatoria. E’ infantile e basta.
Ne deriverebbe, seguendo la logica impeccabile [sic] di Goggia, che la sua volontà, la sua tenacia e i suoi potentissimi arti inferiori, ingentiliti con orsetti sulla punta dello sci – che tenerezza! – sono cose da uoma come certi atteggiamenti politici che conosciamo bene: atteggiamenti, non necessariamente orientamenti sessuali.
Ma lo sport rende semplici, fin troppo. E non è certo responsabilità di Goggia se le è uscito uno sfondone ingiustificabile che le ricorderemo da qui alla fine della sua carriera, fine che speriamo lontana visto l’indiscutibile talento e le grandi soddisfazioni che Goggia può ancora regalare a se stessa e allo sport italiano; certo è che certi giudizi un po’ infantili che purtroppo raccontano chi sei molto meglio delle tue medaglie e offuscano la tua meritata fama, si potrebbero anche risparmiare. Lo diciamo anche al collega della stampa che a Goggia ha tirato un brutto sgambetto facendole fare la sua pessima figura.
Farei l’esempio, se solo valesse la pena e a tutti e due, del mio ultimo compagno, morto in un incidente a 41 anni, pugile professionista nel suo paese e campione nazionale più volte, con il quale ho avuto una relazione lunga dieci anni; proseguirei, se solo valesse la pena, nel raccontare la percentuale altissima di omosessuali maschi – tutti nascostissimi, ovviamente – che ho incontrato in quell’ambiente dedicatisi a quello sport virile, Goggia, affinché nessuno sospettasse che…
Ecco scoperto il bene che fanno agli atleti omosessuali, alle atlete lesbiche, a quelle e quelli transessuali, parole al vento come le Sue Signora Campionessa.
Si metta un freno Goggia, per Lei e per lo Sport: che in larghissima maggioranza da tempo ha smesso di dire la prima cosa che salta in mente parlando di omosessualità nello sport. Se poi la multassero anche sarebbe beneficenza, ma nessuno glielo augura.
Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista del Corriere che, sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria. 🌈— iamsofiagoggia (@goggiasofia) April 17, 2022
Disgraziatamente rimangono le parole e non le intenzioni. L’intervista e il tweet sono ingiustificabili. E francamente più che a un “albero che cade” abbiamo assistito a un pallone che è esploso. Del resto non possono essere omosessuali se “si gettano dalla Streif”. l’ha detto lei mica noi.
Goggia volat, Corriere manet.
(19 aprile 2022)
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